Comunicazione
Emettitori di singolo fotone da bolle di TMD ripiene di idrogeno.
Blundo E., Cianci S., Tuzi F., Pettinari G., Olkowska-Pucko K., Parmenopoulou E., Peeters D.B.L., Miriametro A., Taniguchi T., Watanabe K., Babinski A., Molas M.R., Felici M., Polimeni A.
I materiali bidimensionali semiconduttori, in virtù del loro spessore atomico e del loro vantaggioso rapporto superficie/volume, hanno dimostrato il loro potenziale nel campo dell'opto\-elettronica. La loro straordinaria resistenza a deformazioni meccaniche (strain) pare, inoltre, essere alla base della generazione di emettitori di singolo fotone, fondamentali per la computazione quantistica. I due elementi necessari per l'emissione di luce quantistica, $i.e.$, basse temperature e strain, sono qui ottenuti tramite un'innovativa procedura in cui fasci di protoni formano bolle sulla superficie dei cristalli semiconduttori. Tali bolle, spesse un singolo strato, sono deformate dalla pressione del gas di idrogeno sottostante. Per prevenirne lo sgonfiamento a basse temperature, a seguito della condensazione dell'idrogeno, queste sono coperte con sottili strati di nitruro di boro esagonale, il quale le mantiene in forma fino alle temperature necessarie per la comparsa degli emettitori. Grazie all'utilizzo di maschere definite litograficamente si ottengono, pertanto, array ordinati di emettitori in posizioni predefinite, potenzialmente integrabili con cavità e circuiti fotonici.